domenica 18 settembre 2011

LO SCULTORE DI PAROLE - STORIE DI PAROLE


In genere gli scultori scolpiscono pietra, legno o altri materiali grezzi e danno loro forma, esprimendo delle sensazioni che hanno dentro.
Lo scultore di parole, invece, prima butta giù frasi intere versandole a profusione su fogli di carta, volendo esprimere molteplici significati, ma senza capire dove vuole arrivare.
Quando ha smesso di scrivere, si trova davanti ad un blocco informe  di fogli, tutto sparso sul pavimento alla rinfusa, lasciatoci dall’impeto del gesto  creativo.
E’ appena all’inizio.
Con le forze rimaste e armato di tanta pazienza, comincia a cesellare tra le parole e invece dello scalpello usa la penna cancellatrice o correttiva e taglia dalle frasi intere parole che ritiene avulse dal significato che, poco a poco, inizia a prendere forma.
E’ un lavoro lungo e faticoso, anche se i bicipiti delle braccia non sostengono manici di martelli e scalpelli.
Alla fine di tanto scavare e cancellare e sostituire parole, i suoni che sono rimasti scritti, riescono ad esprimere una melodia.
Sembra semplice ciò che viene detto, quasi ovvio.
Ma quant’è difficile arrivarci e serve tanta fatica, un po’ come la vita, quando si è all’inizio sembra facile, ma poi si scopre che è tutta in salita.

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