domenica 18 settembre 2011

IL SIGNOR COLLEGIO - STORIE DI PERSONE


Noi genitori di oggi, spesso disperati per riuscire a farci ascoltare dai nostri figli, così disubbidienti e dispettosi, sempre intenti a dipendere da videogame e gadget di personaggi alla moda, non sappiamo mai come convincerli a fare ciò che gli chiediamo.

Un giorno, avendo esaurito gli argomenti e le minacce a mia disposizione, ho preso in mano l’elenco telefonico A-L e apertolo alla lettera C, ho iniziato a scorrere con il dito seguito dallo sguardo fino a raggiungere le pagine COL, dove ad un tratto mi sono fermato al cognome Collegio.

Il signor Ezechiele Collegio mi sembrava un nome promettente. Composi il numero telefonico con la tastiera del telefono. Una voce dall’altra parte mi rispose con gentilezza. Mi scusai per l’intrusione, esposi il mio problema e gli prospettai la soluzione che avevo pensato.
Attesi qualche attimo, poi venne la risposta che non speravo: andava bene.

Quando ne avevo necessità, potevo comporre il suo numero telefonico e gli esponevo in cosa mio figlio non mi ascoltava e come intendevo farlo punire, poi passavo la cornetta in mano a mio figlio intestardito nei suoi dispettosi propositi. Il signor Collegio rimproverava con voce profonda le marachelle di mio figlio e lo minacciava che lo avrebbe mandato a prendere da una squadra specializzata nella cattura dei bambini più impertinenti, quelli che si attaccano al lampadario pur di non lavarsi i denti.

Mio figlio mi guardava sempre più spaventato e ascoltava in silenzio ciò che gli sarebbe potuto capitare se avesse continuato ad ostinarsi nei suoi propositi.
Alla fine capitolava.

Con il passare del tempo cresceva in lui la ragionevolezza e le telefonate al signor Collegio si facevano sempre più rade, anche perché a volte bastava solo la minaccia di alzare la cornetta e comporre il numero.


Oggi telefono al signor Collegio per fargli compagnia, ogni tanto e continuo sempre a ringraziarlo per la sua cortese disponibilità di tempo per i rimproveri che hanno contribuito a fare di mio figlio un uomo.



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