domenica 18 settembre 2011

FANTASTICANDO LUNGO IL SENTIERO - STORIE DI GIOCHI


Un bimbo aveva appena tirato fuori un elefante, così grande che ostruiva tutto il passaggio. Le zampe larghe calpestavano il terreno lasciando impronte profonde. La proboscide lunga, alzata sopra la testa, afferrava la chioma degli alberi vicini, strappandone interi rami.
Il bambino si stava ancora preoccupando per i danni lasciati dai suoi pensieri: se passava di lì un genitore si poteva arrabbiare. Invece dell’elefante, ecco spuntare un topolino,piccolo che rosicchiava qualcosa tra le impronte dell’elefante. Se adesso arrivava la mamma, erano di sicuro botte: i topolini non li poteva proprio vedere. Le zampette piccole avevano lasciato traccia nella polvere del sentiero. Un gatto, nero più della pece, era istintivamente attratto  dall’odore lasciato dal topolino e si era messo a seguirne le tracce con passo felpato. Se adesso passava lo zio Federico, lo avrebbe sicuramente strillato: non poteva vedere gatti, soprattutto se dal pelo nero.
Un gorilla, alto e robusto, avanzava con passo sicuro. Si era fermato e con le mani chiuse a pugno, si batteva il petto per incutere paura.
Sul sentiero era rimasta una buccia di banana.
Sicuramente lo avrebbero sgridato anche per questo: qualcuno poteva scivolare e cadere a terra.
A proposito di scivolare, un cobra, dall’aspetto non proprio rassicurante, si avvicinava verso il bambino, che iniziava a stufarsi di tutte le sue fantasticherie.
La voce della mamma lo salvò appena in tempo, il cobra si era tirato su e si apprestava a colpire la sua preda.
Il sentiero era un angolo del giardino, socchiuso appena tra un tasso e una magnolia, popolato soprattutto da formiche.

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