Alla fermata della metropolitana c’era una signora che teneva gli occhi chiusi mentre la scala mobile la portava giù : non sopportava di vedere dall’alto tutti quei gradini grigi e tristi che si susseguivano all’inizio senza fine.
Negli occhi chiusi che teneva, era libera di immaginare di essere ancora bambina e di correre sulla spiaggia incontro al mare, in un pomeriggio sereno in cui egli cullava placidamente il sole tra le sue onde più delicate. Tra castelli e fortezze di sabbia costruite dai bambini, teneva per mano una bambola piccola da accompagnare …
… le altre persone che le erano intorno, passavano a fianco : non avevano tempo da perdere a immaginare.
Quando il gradino dove era salita si iniziava ad abbassare per scomparire poi all’interno del pavimento, apriva gli occhi felice di essere scesa e ritemprata e prontamente allungava il passo per continuare il suo viaggio, ricolma del coraggio di essere se stessa, anche di fronte alle sue paure.
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