Un sarto, uno di quei sarti fortemente attaccati al loro lavoro, aveva preso un impegno con un cliente importante per un vestito da confezionare con stoffe pregiate e fili preziosi.
Però questo cliente, che abitava lontano, voleva che glielo consegnasse in pochissimo tempo.
Il sarto, temendo di non riuscire a finire nei termini, una volta tagliate le stoffe per tutte le varie parti del vestito, per guadagnare tempo, si mise a cucirle in viaggio.
Così, percorrendo la notevole distanza che lo separava dal cliente, poco a poco il vestito prendeva forma.
Era quasi giunto a destinazione e nel vestito mancavano solo i bottoni.
Si fermò in un pagliaio per attaccarli.
Purtroppo per lui, l’unico ago che aveva gli scivolò dalle dita e sparì in mezzo alla paglia prima che fosse riuscito ad infilarvi il filo nella cruna.
Tentò inutilmente la ricerca, frugando più volte tra i mucchi di paglia, ma senza venirne a capo.
Questa disavventura fece il giro del circondario e ogni volta che qualcuno la raccontava a qualcun altro, vi aggiungeva qualcosa che a suo giudizio la rendeva più esilarante. Alla fine ne rimase un detto che ancora oggi ogni tanto sentiamo, senza sapere più da dove sia venuto.
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