domenica 18 settembre 2011

ANELLI DI GIUNZIONE


Le parole che contano :

I grandi quando parlano vogliono essere ascoltati.
Non sopportano l’idea che le loro parole scivolino lungo la guancia del bambino, giù fino al collo e lungo i vestiti e restino impigliate nelle maglie degli indumenti senza che le orecchie ne sappiano nulla.
Si sa che gli occhi di un bambino, anche se guardano, chissà dove si trovano immersi, e le parole grandi che escono dalla bocca di un grande, tutte vestite eleganti, con le lettere impeccabili in tutti gli accenti e gli apostrofi esattamente collocati, non desiderano affatto cadere nel vuoto e divenire fiato sprecato.
Le parole dei grandi sono un po’ come i numeri, ma mentre quelli se sono presi ad uno ad uno,sono anch’essi parole e se li metti in successione iniziano a contare, queste vogliono contare sempre, anche se sono sole, ma in un altro senso, nel volersi comunque rivestire di importanza e autorevolezza, proprio quella cui il bambino è totalmente indifferente.
Se non gli si parla con le sue parole, fatte di letterine sorridenti e giocose, lui non capisce ciò che gli si dice e ascolta da un’altra parte: dove corre libera la sua fantasia.



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