Si sa che alcuni animali hanno nei loro cromosomi delle tendenze artistiche.
I ragni ad esempio sono bravissimi a confezionare delle tele dalle maglie geometricamente perfette che utilizzano per catturare le loro prede che poi mangeranno con calma.
Un ragno invece fin dalle prime tele che confezionava, tendeva ad esprimere qualcosa di più profondo. Più che catturare le sue prede con le sue tele cercava di catturare qualcosa che lo colpiva di ciò che si trovava intorno. Per farlo, una volta confezionata la tela, invece di aspettare nascosto al centro o in un altro punto che la preda cadesse nella sua rete, continuava a confezionarla finché non diveniva la maglia tanto stretta da trasformarsi in una superficie su cui si poteva anche dipingere.
Di lì a poco, scoperto il modo di tirare fuori i colori, iniziò anche a dipingere.
Ritratti di ragni intenti ad aspettare nelle loro tele, mosche in volo che si avvicinano, ed altre immagini del suo piccolo mondo di ragno che però esprimevano profondità e punti di vista significativi.
Ma nessuno può vivere senza mangiare: nemmeno un ragno con la passione per la pittura.
Fortuna volle che le opere esposte fossero notate da un’ape regina in volo con tutto lo sciame verso il nuovo alveare. Rimasta estasiata da alcune tele, decise di acquistarle in cambio di miele e pappa reale. Il povero ragno affamato non poté rifiutare.
Da quel giorno la voce si sparse per tutto il circondario e molti animali iniziarono ad acquistare le tele del ragno.
Il ragno visse molto a lungo e fu molto felice perché fece ciò che sentiva dentro e non fu costretto a vivere imprigionato nel suo destino.
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